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Nella Sacra Sindone non c'è il volto di gesù ma di Leonardo

2 partecipanti

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rayondelapleinelune

rayondelapleinelune
MODERATORE
MODERATORE

LONDRA - Sulla Sindone di Torino potrebbe essere impresso il volto di Leonardo Da Vinci e non quello di Gesù. A sostenerlo è stata Lillian Schwartz, specialista in grafica della School of Visual Arts di New York, che presenterà la sua scoperta in un documentario che racconta che sarà trasmesso mercoledì su una rete televisiva britannica.

Nella Sacra Sindone non c'è il volto di gesù ma di Leonardo Sindone


LA SCOPERTA - «Sospettavamo già che Leonardo Da Vinci avesse falsificato l'immagine di Cristo sulla sindone utilizzando tecniche fotografiche d'avanguardia. Ma dai nostri studi sembra che l'immagine sulla Sindone sia proprio un autoritratto del maestro italiano», ha detto al The Sun Schwartz, che nel passato aveva anche suggerito che Da Vinci avesse usato il suo volto come modello per dipingere la Monna Lisa. «Abbiamo utilizzato delle scansioni computerizzate e delle sostanze chimiche ad alta sensibilità alla luce, bombardandole con dei raggi solari», ha detto la Schwartz. «Il volto corrisponde con quello di Da Vinci», ha aggiunto. Lynn Picknett, studioso delle Sindone di Torino, ha detto che «la scoperta è sinistra, sconvolgente: la cosa più interessante che sia mai successa».

vampireheart

vampireheart
novizio
novizio

sarebbe molto più interessante...

Federico


Ospite

Premetto che sono personalmente convinto dell’autenticità della Sindone, nel senso che quel telo abbia accolto il corpo di Gesù Crocifisso.
A proposito del noto esame effettuato al fine di stabilire scientificamente l’età della Sindone, con l’utilizzo del metodo dell’analisi della dispersione, nel tempo, dell’isotopo C 14, pur essendo totalmente a digiuno delle necessarie conoscenze sull’argomento, mi sembra che tale metodo si basi sul conteggio del residuo di detto isotopo nel reperto da esaminare, risalendo, così, al tempo preciso della sua confezione, corrispondente, con una modesta approssimazione, alla lavorazione delle fibre vegetali (nella specie di lino) utilizzate.
Se non erro, l’isotopo in questione è il risultato del processo di fotosintesi clorofilliana, cui presiede in maniera determinante la luce naturale.
Orbene, almeno per il credente, quel telo è stato l’unico testimone della Resurrezione di Gesù, che è avvenuta, come comunemente creduto, con lo sprigionamento di una luce soprannaturale oltremodo abbagliante: se tutto ciò è vero, come è possibile che un tale evento non abbia comportato alcuna conseguenza, d’ordine fisico, sul telo in questione? Ovviamente, tale evento è stato scartato dagli scienziati che hanno effettuato l’analisi su riferita: mi sembra, se ben ricordo, che tale ipotesi sia stata espressamente esclusa ed addirittura messa come condizione per l’effettuazione dell’esame.
Ed allora, mi sorge, sempre da profano della materia, una domanda che, forse, potrà apparire ingenua: quella luce soprannaturale non può aver prodotto un innaturale accrescimento degli isotopi C 14, in modo da alterare notevolmente il calcolo del residuo, dopo 2000 anni?
Se così fosse, non solo l’esito dell’esame effettuato (che ha comportato l’individuazione della data di produzione della Sindone nel secolo quattordicesimo) risulterebbe falsato, ma, addirittura, costituirebbe la prova scientifica della Resurrezione di Gesù!
La tesi che si tratti di un falso del 14° secolo non è, comunque, più sostenibile, da quando, ormai sono passati diversi anni, venne scoperto che l'immagine riprodotta sul telo era un "ologramma", tecnica usata solo da pochi anni (e, pertanto, assolutamente sconosciuta nel 14° secolo) che consente di avere una visione tridimensionale dell'immagine: tale tecnica, che richiede la disponibilità di sofisticate apparecchiature, è, per esempio, usata, solo di recente, nella fabbricazione delle banconote. Per produrre un ologramma su tela sarebbero, inoltre, necessarie ulteriori ed ancor più sofisticate apparecchiature, oggi inesistenti: sicchè, attualmente, l’ologramma sindonico è l’unico esistente al mondo e, pertanto, non riproducibile. Va, inoltre, tenuto presente che, secondo alcuni ricercatori, l'ologramma in questione potrebbe essere un "ologramma quantico", attualmente elaborato solo a livello teorico, dato che non si dispone ancora di un'adeguata attrezzatura per la sua realizzazione. Nell'ologramma quantico, anche una piccolissima parte dell'immagine dovrebbe essere in grado di racchiudere in sé l'immagine intera!

vampireheart

vampireheart
novizio
novizio

questa descrizione che hai fatto è troppo scettica XD hai pienamente ragione!

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