Le origini dei Bambini di Satana (un tempo chiamati anche Bambini di Satana Luciferiani) risalgono ai primi anni 1980. Marco Dimitri, nato a Bologna il 13 febbraio 1963, frequenta nei suoi primi anni giovanili la Fratellanza Cosmica, culto ufologico che si trova alle origini del successivo culto dei dischi volanti “cristianeggiante” di Giorgio Bongiovanni Nonsiamosoli. All’epoca, la Fratellanza Cosmica è guidata a Bologna dal seguace di Aleister Crowley (1875-1947) “luciferiano” Roberto Negrini. Dimitri abbandona la Fratellanza Cosmica a quattordici anni, ma continua a leggere Crowley, da cui è ampiamente influenzato. Nel 1982 si dichiara satanista “di stile pagano”, fonda i Bambini di Satana e inizia a organizzare rituali nella provincia di Forlì, fra Rimini e Riccione, nel Pesarese e intorno a Bologna. Il gruppo celebra i suoi rituali in vecchi casolari diroccati e boschi. Successivamente si dota di un tempio a Bologna con tende nere, maschere diaboliche, teschi e statue del Diavolo (un contesto che Dimitri definisce “iconografico”).
Il nome, Bambini di Satana, è riferito sia al “bambino interiore” ovvero “a quella creazione propria la cui struttura è originata nell’Opera Magica gestita dalla Volontà”, sia alla purezza di un satanismo originario inquinato da successive influenze spurie e che solo “eterni bambini” possono riscoprire. Le attività comprendono rituali di evocazione, in cui non mancano elementi tantrici e di magia sessuale e “tutti hanno rapporti con tutti, anche di tipo omosessuale”, e attività rivolte al pubblico. L’iniziazione avviene tracciando il numero 666 con il sangue del fondatore Dimitri – che si fa chiamare “la Grande Bestia 666” – sulla fronte dell’iniziato o dell’iniziata, che riceve così “il marchio della Bestia”. Il novizio deve sottoscrivere un patto scritto di proprio pugno, e firmato con il proprio sangue, tramite il quale proclama fedeltà all’opera magica e si proclama Satana, dio di se stesso: “Giuro di essere fedele all’Opera dei Bambini di Satana e a Satana stesso, inteso come me stesso eretto nella mia natura, nel mio ego divino. Giuro lealtà nel mio operare, nel proseguire per esso, alla mia forma di iniziazione. Sigillando la mia firma con una goccia nel mio sangue, io mi proclamo Satana”.
I Bambini di Satana – colpiti da successive polemiche – insistono sul fatto che l’affiliazione è “completamente gratuita”; solo “la tessera di appartenenza ha invece un prezzo, a scadenza annuale”; inoltre “è graficamente perfetta, con stemma e caratteri germanici in oro su campo nero. Solo mostrando questa si può accedere a rituali speciali”. “Per quanto possa sembrare strano”, aggiungono i Bambini di Satana, “un giuramento magico sancito con il proprio sangue non può essere infranto. Nemmeno se è arso o strappato il foglio sul quale lo si è scritto. Un tale giuramento è come una via senza uscita: non si può tornare indietro”. I Bambini di Satana offrono una gamma completa di servizi ai loro adepti, distinti in quattordici diverse categorie di rituali. Tra questi ci sono matrimoni eterosessuali e omosessuali, e anche a tre (qualunque sia il sesso) e incestuosi (“qualsiasi grado di parentela e sesso”). Per i cattolici e gli aderenti ad altre religioni c’è una “cerimonia di annullamento di riti battesimali di qualsiasi culto”.
Del resto, secondo Dimitri, “Satana è denaro, arte e orgasmo, musica, lesbismo e tradimento”. In alcuni testi dei Bambini di Satana appare un elenco di nomi di demoni, non privo di elementi originali ma analogo a numerosi altri pubblicati in “manuali” che circolano in Italia e all’estero. Vi è però un’altra parte – più specifica del movimento – in cui Dimitri e collaboratori descrivono le ragioni e i rituali della loro magia (con un influsso di Crowley evidente). Presentano anche una filosofia satanica, in cui si evidenzia l’esaltazione del vizio; dell’arte, perché “demoniaca” per eccellenza; della guerra, come “vita” insita nella materia; della scienza, esaltata come nemica della religione; dello “spirito”, che è soprattutto orgoglio e confidenza in se stessi; e della ricchezza, amata da Satana e che è “la materia resa perfetta sotto il punto di vista del piacere”.
Segue un “catechismo amorale” che proclama il satanismo “l’unica possibilità di realizzare materialmente i propri desideri”. Il satanismo di Dimitri sembra di tipo razionalista e pagano: “Satana siamo noi. Alla materia dell’universo Noi abbiamo dato il nome di Satana”; “Noi siamo Satana, non ammettiamo alcun dio all’infuori di Noi”. Ma d’altro canto si afferma pure che “Satana e i suoi demoni sono il nucleo della materia eterna in eterna trasformazione, in continuo movimento. Satana, l’Uomo e non dio… dio non può dove Satana regna!”. Le pretese di Dimitri non sono modeste. Proclama: “Io Marco Dimitri, dopo la morte di Crowley, la caduta di LaVey e di Manson (entrambi inutili prima e dopo la loro fine), data l’idiozia dell’idea dell’esistenza di una Chiesa di Satana, ridicolo controsenso, mi propongo quale riferimento mondiale del culto demoniaco. Il mio fine è di essere la giovane guida di tutti i demoni della terra”.
Un tale progetto non manca di essere contrastato. Tra il 1989 e il 1992 i Carabinieri si mettono sulle tracce dei Bambini di Satana attraverso diversi infiltrati. Nel 1992 c’è un’irruzione a Savignano sul Rubicone, nel Riminese, durante un rito. L’inchiesta sui conclude con un’archiviazione, ma Dimitri perde il suo impiego di guardia giurata e deve vivere con la sua attività di mago. La pubblicità – compresa la partecipazione a talk show televisivi – non è però sgradita a Dimitri, che porta i suoi adepti dall’iniziale trentina a un numero stimato fra i cento e i duecento nel 1994. Nel 1996, tuttavia, emergono accuse più gravi di violenza carnale su una ragazza minorenne e su un bambino, e anche di sacrifici umani. Dimitri è arrestato con due seguaci; nell’inchiesta sono coinvolti anche Efrem Del Gatto (pseudonimo di Sergio Gatti, 1945-1996) e l’attrice romana Cristina Bagnolini, e i Bambini di Satana conoscono una grave crisi. La custodia cautelare degli imputati dura tredici mesi.
Nel 1997 Dimitri e i suoi compagni sono assolti – in primo grado – da tutte le accuse più gravi con formula ampia (rimane solo una modesta evasione fiscale per una mancata bollatura di un libro contabile). Il 26 gennaio 2000 l’assoluzione è confermata in appello. Nel frattempo, sulla base delle accuse di una quarantenne, ex-amante del leader degli Eletti di Satana che coinvolge nelle sue accuse anche i Bambini di Satana, la Confraternita di Efrem Del Gatto e un piccolissimo gruppo di Ardea (Roma) denominato Orgasmo Nero, nel 1999 scattano nuove perquisizioni. Dimitri afferma di non avere comunque nulla a che fare con i gruppi romani, e di essere vittima di una autentica persecuzione giudiziaria orchestrata da ambienti cattolici e dal pubblico ministero bolognese Lucia Musti.
Su questo punto, Dimitri ha trovato fin dal 1997 la solidarietà del gruppo libertario che si firma “Luther Blissett”, che si è ripetutamente fatto beffe degli accusatori dei Bambini di Satana, sia a stampa sia su Internet. Si può osservare che la sovraesposizione pubblicitaria si è rivelata per i Bambini di Satana un’arma a doppio taglio: se li ha fatti conoscere a molti che, diversamente, non ne avrebbero mai sentito parlare e ha moltiplicato i loro aderenti, è anche almeno una concausa delle diverse disavventure giudiziarie.
B.: Testi e manoscritti indediti: Marco Dimitri - Stefano Lanzi - Susy Medusa Gottardi, I Bambini di Satana – Vangelo Infernale; M. Dimitri - Alessandro Chalambalakis, Il Chiodo nel Chiodo. Dialoghi fra satanisti; M. Dimitri, Re Bled. Racconto surreale. Sulle vicende giudiziarie cfr. Luther Blissett, Lasciate che i bimbi, Castelvecchi, Roma 1997. Altre informazioni si possono trovare sulla rivista aperiodica Kaffeina, edita dal movimento. Sui Bambini di Satana, si veda inoltre la tesi di laurea in Sociologia della devianza di Simone Zanin (1978-2004), Rappresentazione e amplificazione della devianza nel caso dei Bambini di Satana.
fonte: http://www.cesnur.org/religioni_italia/s/satanismo_04.htm